PRATOLA PELIGNA – Fuma una sigaretta, si toglie la mascherina e poi scherza con il suo avvocato. “Fammi togliere il Covid” dice salutando il legale mentre davanti la telecamera, non potendo rilasciare dichiarazioni, la prende con filosofia: “con il telefono ho fatto l’omicidio colposo”. Poi sale a bordo della sua auto.E’ durato circa tre ore l’interrogatorio di garanzia di R.P., il ginecologo no vax di 75 anni, originario di Bagnaturo di Pratola Peligna, arrestato nei giorni scorsi su mandato del gip di Catanzaro, per aver causato la morte di un paziente di 53 anni al quale, secondo l’accusa, sarebbe stata prescritta una cura alterativa, anche a base di funghi. Il suo avvocato non ha fatto richiesta di misure alternative per cui, in attesa dell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, il medico resta gli arresti domiciliari. Da quanto sarebbe emerso dall’indagine, coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Giulia Pantano e dal sostituto Saverio Sapia, il medico di Bagnaturo avrebbe suggerito ad un paziente, affetto da più patologie ma non è noto se avesse anche il Covid, intrugli a base di funghi, sconsigliandone il ricovero. L’indagine dei poliziotti della Digos ha preso avvio dall’attività di intercettazione svolta sull’utenza telefonica del medico negazionista, nell’ambito di un altro procedimento instaurato a suo carico presso la Procura di Catanzaro. L’ipotesi accusatoria è che il ginecologo non abbia effettuato una corretta diagnosi e non abbia apprestato il necessario trattamento terapeutico su un paziente con gravissime e molteplici patologie pregresse. Sempre secondo i magistrati il 75 enne avrebbe sollecitato cure alternative alla medicina “ordinaria”, prive di validità scientifica, anche in relazione ad una paziente affetta da Covid-19.