
Blitz degli ambientalisti, questa mattina, nel cantiere della centrale di compressione Snam di Case Pente. Cinque componenti dei comitati cittadini sono entrati nel cantiere, passando per un’area non recintata, esponendo uno striscione con la scritta “fuori la Snam dal nostro territorio”. Poi hanno distribuito alcuni volontari agli operai presenti nel cantiere, i quali hanno allertato le forze dell’ordine. Sul posto sono intervenuti gli uomini della squadra volante del commissariato di polizia, diretto dal commissario Carmine Di Cato. Gli agenti hanno identificato i cinque ambientalisti, accompagnandololi fuori dal cantiere. Nel volantino, il Coordinamento ribadisce le ragioni della lunga opposizione all’opera: la centrale sarebbe «inutile perché il Paese non ha bisogno di nuove infrastrutture metanifere», dannosa «per il clima, per la salute e per il territorio», e pericolosa «perché realizzata in un’area ad altissimo rischio sismico». Vengono denunciati anche la distruzione di 317 ulivi, l’abbattimento di una fascia verde contigua al Parco della Maiella, il danno al corridoio faunistico dell’orso marsicano, e la cancellazione di un sito archeologico di 4.200 anni fa. Un blitz che è stato effettuato all’indomani dell’assemblea pubblica sull’inceneritore da realizzare a Sulmona, altra opera impattante.









