L’AQUILA, – Siamo alla vigilia della ripartenza, la così detta Fase 2, dopo la chiusura di tutte le attività produttive causa l’emergenza sanitaria del Covid-19.
Però la sospensione delle attività ha creato e creerà enorme difficoltà alle imprese, occorrono quindi politiche atte a risollevare le sorti delle aziende che rischiano il tracollo. Questo il grido d’allarme della Confindustria L’Aquila.
“La riapertura delle attività produttive e industriali dell’Aquila e provincia, nella Fase 2, presuppone interventi immediati di detassazione delle imposte locali e di sostegno concreto alle imprese che, da sole, non hanno la forza economica ed organizzativa per ripartire. Si rischia il tracollo e la perdita di migliaia di posti di lavoro”. E’ la richiesta di Ezio Rainaldi, delegato regionale alla ricostruzione di Confindustria Abruzzo, nella prima delle due videoconferenze che si sono svolte alla presenza del vicesindaco dell’Aquila Raffaele Daniele e dei rappresentanti di associazioni di categoria. “Oltre il 70% delle aziende di provincia e capoluogo – prosegue Rainaldi – sono ferme, Confindustria rappresenta almeno il 60% dell’apparato produttivo locale. Siamo in un territorio che, avendo già subìto le conseguenze economiche di una calamità come i terremoti del 2009 e del centro Italia, non è in grado di ricominciare con il solo supporto della sospensione momentanea delle tasse o con prestiti bancari da restituire”. Queste le richieste ed i timori della Confindustria l’Aquila.
Gaetano Trigilio
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