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SULMONA – 400 utenti in trattamento al Ser.T. di Sulmona nel 2017 di cui 300 per dipendenza da sostanze illegali ( cocaina, eroina e cannabis). Un dato allarmante che è venuto fuori dal lungo report che arriva dalla responsabile Elia Dora Di Ciano al termine di un anno impegnativo su tutti i fronti, soprattutto sul contrasto alla droga, che resta la dipendenza più diffusa fra i giovani. Nell’anno scolastico 2017/2018 come consuetudine il Ser.T. di Sulmona ha portato avanti un’attività di consulenza in tutte le scuole secondarie di secondo grado, presenti sul territorio di competenza (Sulmona, Roccaraso e Castel Di Sangro). Gli utenti in trattamento sono circa 400 di cui 300 per dipendenza da sostanze illegali ( cocaina, eroina e cannabis) 100 per dipendenza da bevande alcoliche. L’età media è di 32 anni per i maschi e 41 per le femmine. 23 sono stati i nuovi casi incidenti per l’anno 2017 ovvero circa l’8% sul totale, rispetto al 15% dato nazionale, il che induce a pensare che i consumatori di droghe non facciano richiesta di presa in carico al ser.T. trascorrendo così molti anni nella dipendenza e aumentando l’incidenza di danni alla salute di tipo irreversibili causati dalle droghe. Nella classifica nera dell’uso delle droghe il 25,8 % degli utenti che hanno bussato alle porte della struttura consuma cannabis; l’11,1 % spice; il 3,5 % nuove sostanze pscicoattive (i catinoni sintetici, il mefredone, chetamine, oppiacei sintetici, fenetilamine); il 2,5% cocaina e l’1,1% eroina. Il 56 % di soggetti non usano droghe illegali. “Se al vertice c’è quel 25 per cento che usano cannabis è bene anche evidenziare che l’oltre 60% dei giovani non usano droghe e quindi mantengono uno stile di vita sano”- rimarca Di Ciano a zac 7, sul nuovo numero in edicola- spiegando che “l’uso sperimentale di sostanze psicoattive sembra coinvolgere circa 1/3 di studenti minorenni frequentanti le scuole superiori. I minori necessitano quindi di una particolare attenzione sia perché l’ingresso precoce al consumo di sostanze aumenta la probabilità di un uso problematico in età adulta ed inoltre aumenta la possibilità di incorrere in seri problemi sanitari”.

Andrea D’Aurelio

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