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SULMONA – Un nuovo screening per gli abitanti delle frazioni di Badia e Bagnaturo. E’ la richiesta arrivata dai comuni di Sulmona e Pratola Peligna che stanno pensando ad una nuova tornata di tamponi rapidi per bloccare la diffusione del contagio che nel periodo natalizio ha interessato le due frazioni. Per procedere è necessario però il placet della Protezione Civile per avere contezza delle scorte dei tamponi. L’ok per il momento è arrivato per Pratola che ha fissato lo screening per il prossimo 5 gennaio, dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, nella sala parrocchiale della Chiesa Madonna Addolorata. Una decisione che è stata adottato dopo l’incremento del numero dei contagiati che si è verificato nel periodo natalizio, dovuto probabilmente alle visite anche se sarà la Asl a fare le relative verifiche con il tracciamento. Intanto, dopo un capodanno senza tamponi per via delle festività, oggi si contano solo due nuovi positivi, ovvero due donne domiciliate a Sulmona e Pratola Peligna. Nella giornata di oggi per tre pazienti che hanno stazionato nell’area triage dell’ospedale si è reso necessario il ricovero. Uno di loro è stato trasferito all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Gli altri due saranno trasferiti a breve sempre nel nosocomio aquilano. Un altro paziente, dopo una Tac che ha evidenziato un quadro tipico da Covid-19, attende l’esito del tampone molecolare nella shock room del pronto soccorso, non senza resistenze vista la negatività al tampone rapido. Ma negli ultimi giorni gli esiti dei test processati in ospedale e dei tamponi processati nel laboratorio dell’Aquila sono stati discordanti. Per questo è necessario risolvere il problema per evitare di intasare il pronto soccorso. Nel giorno del debutto del vaccino il contagio dà una tregua apparente visto che oggi sono stati svolti 90 tamponi al drive in dell’Incoronata e gli effetti del Capodanno si vedranno non prima di lunedì. I sorvegliati dalla Asl sull’area peligno-sangrina sono 1092 mentre i positivi 765 di cui 344 a Sulmona. I contagi sono tornati a crescere negli ultimi giorni dopo le rimpatriate natalizie. Ieri si sono registrati 28 casi tra cui un sacerdote in isolamento da giorni. Ma a fronte di non poche positività si sono chiuse anche diverse sorveglianze. Il vaccino è un primo segnale per uscire dall’emergenza ma le misure anti contagio non possono essere ignorate, soprattutto in questa fase.

Andrea D’Aurelio

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