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SULMONA – Lei come tutti gli inquilini della palazzina di piazza Tacito non avevano più l’energia elettrica e il suo contatore fu rinvenuto completamente divelto e danneggiato. Nonostante il danno subito ha dovuto affrontare il processo che si è chiuso l’altro giorno, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sulmona Francesca Pinacchio, con la sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto. Protagonista della vicenda è la 35 enne sulmonese, Elena Scarpone, finita sotto inchiesta per furto. Secondo l’accusa quella sera del 15 dicembre 2015 la giovane, al fine di trarne profitto per sé, si era impossessata di energia elettrica mediante la manomissione del contatore idoneo ad alterare il sistema di misurazione dei consumi e prelevando un quantitativo di energia elettrica pari a 1923 Kwh. Il quadro accusatorio è caduto nel corso del processo penale perché non si è riusciti a dimostrare che quel furto di corrente era imputabile alla Scarpone che, all’epoca dei fatti, si recava nel condominio solo per assistere lo zio ed era stata proprio lei a contattare Vigili del Fuoco e Polizia per accedere al vano contatore dopo il black out che aveva interessato l’intera palazzina. La 35 enne, assistita in giudizio dall’avvocato Silvia Iafolla, è stata quindi assolta con formula piena per non aver commesso il fatto.

Andrea D’Aurelio

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