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SULMONA – Prima il fuori programma in Consiglio Comunale, i richiami al senso di responsabilità, la battaglia a colpi di comunicati stampa e poi, di fronte al fatto compiuto, ecco che ritorna la volontà di elaborare una proposta per portare avanti il mandato amministrativo e convincere il sindaco Annamaria Casini a fare di nuovo un passo indietro ma su cosa puntare e soprattutto cosa proporre non si sa. La maggioranza è  a caccia di soluzioni all’indomani delle dimissioni presentate dal primo cittadino e protocollate, contrariamente a quanto si pensava, già nella giornata di sabato. Sono scattati quindi i venti giorni previsti dalla legge nei quali il sindaco mantiene tutte le sue funzioni. Oggi è arrivata la notifica a tutti i consiglieri comunali e al Prefetto dell’Aquila ma il conto alla rovescia parte dal momento in cui le dimissioni vengono recepite dall’ufficio protocollo dell’ente. La data da segnare sul calendario è quella del 31 agosto, termine entro il quale decorreranno i venti giorni e le dimissioni del sindaco diventeranno efficaci e irrevocabili, aprendo le porte a un nuovo commissariamento e al conseguente ritorno alle urne. Il telefono del sindaco Annamaria Casini, come riporta alla mente una nota canzone, piange e squilla a vuoto. Non solo ai giornalisti ma a quanto pare anche ai consiglieri comunali e agli addetti ai lavori. E se qualcuno è stato talmente fortunato da riuscire a parlarci, non si è sentito dire quello che sperava. Le indiscrezioni confermano infatti quello che è già scritto nella lettera d’addio. La Casini non sarebbe intenzionata a ritirare le dimissioni anche se in politica tutto può succedere come ha ricordato nei giorni scorsi la consigliera comunale Roberta Salvati. E con questo clima di incertezza e preoccupazione, perchè tra il dire andiamo a casa e il fare c’è di mezzo il coraggio o anche qualcos’altro, si arriva al vertice di maggioranza. Non tutti i consiglieri hanno risposto all’appello ma chi ha deciso di tornare in Comune alla vigilia del ferragosto lo ha fatto da un lato per spartirsi le responsabilità e dall’altro per trovare un margine di soluzione che al momento non si ravvede. E mentre la maggioranza prova a ricompattarsi dall’altra parte c’è il centro sinistra che si raduna attorno al consigliere comunale Fabio Pingue. Un summit infatti è in programma in queste ore da un lato per analizzare quanto sta avvenendo e dall’altro, probabilmente, per pensare al futuro. Pingue non ci sta a passare per il solo responsabile del fallimento di un progetto civico e, mentre si siede nei vari tavoli, pensa anche a difendersi. “Il sottoscritto non ha mai fatto nulla di tutto ciò che ha sempre esercitato, il proprio ruolo di consigliere non sottomesso, nel rispetto della libertà che la legge dà  ai consiglieri”- interviene Pingue rimarcando che è giusto l’attacco del sindaco all’inattività delle commissioni ma- prosegue- “i presidenti sono tutti di una particolare area”.  “Fra chi chiede le dimissioni, chi lascia e intrallazza noi non vogliamo essere tirati in mezzo”- chiosa il capogruppo di Avanti Sulmona. La minoranza intanto non resta a guardare. Elisabetta Bianchi di Forza Italia, che nelle scorse settimane assieme ai suoi colleghi aveva chiesto le dimissioni del primo cittadino, ora auspica trasparenza sulla scelta del sindaco, sollecitando il ritorno in Consiglio Comunale. “Gli effetti delle dimissioni del Sindaco di Sulmona sono una questione che riguarda tutta la Città e devono quindi essere l’occasione per tornare in Consiglio Comunale per governare questa delicatissima fase e analizzare unitamente a tutte le forze politiche i reali motivi che hanno determinato un gesto che appare assolutamente esorbitante rispetto all’andamento dei voti sui punti all’ordine del giorno deliberati nella seduta del 10 Agosto scorso. Appare infatti più un’occasione pianificata a tavolino, colta al volo per sterilizzare la città“- fa notare Bianchi. Si dovrà capire quindi come agire in questi venti giorni. Certo è che la fibrillazione non manca anche perchè piangere sul latte versato giova a ben poco. L’unica a stare tranquilla in questo momento è proprio il sindaco Annamaria Casini che, forse, è sempre l’unica che vuole andare a casa.

 

Andrea D’Aurelio

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