
Diecimila euro per far presentare al proprio posto al concorso per la guardia di finanza un sostituto più preparato. Tanto costava il servizio “controfigure”, allestito ad hoc dai 33 imputati che avevano truccato il concorso della guardia di finanza. A finire nella rete della giustizia c’è anche un pratolano di 32 anni, A.D.L., rinviato a giudizio dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi con le accuse di truffa e falso ai danni dello Stato e sostituzione di persona. I fatti risalgono al 2019, quando i candidati per il ruolo di allievo finanziere presso la scuola di Coppito si sarebbero fatti sostituire da altre persone più preparate, già a partire dalla prova scritta, attraverso la falsificazione dei documenti di identità. A far emergere le irregolarità sarebbe stato un finanziere in servizio ai controlli d’ingresso, che avrebbe riconosciuto, ai fornelli, un candidato presentatosi anche il giorno precedente. Il pm Stefano Gallo aveva inizialmente chiesto misure cautelari, quali carcere, domiciliari e obbligo di firma, per circa sessanta dei cento concorrenti, ma la richiesta era stata rigettata dal Gip.
Il gup Marco Billi, durante le indagini preliminari e la stessa udienza preliminare, ha inoltre disposto la trasmissione di parte dei fascicoli ai Tribunali di Napoli Nord e Santa Maria Capua Vetere, ipotizzando anche un reato associativo. Il processo ai 33 imputati si aprirà a L’Aquila il 14 maggio 2026, con il Ministero dell’Economia e delle Finanze costituito parte offesa.









