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SULMONA – Il 10 febbraio non è proprio dietro l’angolo ma nemmeno si può dire che le candidature arrivano all’ultimo minuto. Centrodestra e centrosinistra vanno avanti con le trattative ma al momento sono senza candidato. “In un momento difficile per il Paese e per l’Abruzzo si tratta di verificare se ci sono le condizioni per una iniziativa che vada oltre i vecchi e nuovi recinti politici e parli direttamente ai cittadini”- ha detto ieri l’ex vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, che, a margine di un convegno sulla Ricostruzione che si è svolto all’Aquila, parla della trattativa legata alla sua candidatura alla presidenza della Regione per la coalizione di centrosinistra alle regionali del prossimo 10 febbraio. L’esponente del Partito Democratico non scioglie quindi il nodo sulla sua discesa in campo, chiesta dalle fila del centrosinistra ma segna un tracciato. L’ex vicepresidente del Csm e sottosegretario all’Economia con delega al Cipe e alla Ricostruzione, subito dopo il termine del suo mandato al Consiglio Superiore della Magistratura, lo scorso 25 settembre, aveva annunciato una riflessione per tutto il mese di ottobre, prima di rispondere all’istanza della coalizione che punta su di lui per riequilibrare una partita che, secondo i dati e i sondaggi, vede favoriti il centrodestra e il Movimento cinque stelle. Alle prese con la ricerca del nome per il candidato a presidente della Regione Abruzzo anche il centrodestra. Al tavolo romano di qualche settimana fa si è deciso che a scegliere sarà Fratelli d’Italia ma la regola, posta da Fi e Lega, è quella della condivisone sul nome da parte degli alleati della colazione. Unico nome certo, a oggi, che correrà alla presidenza della Regione, al voto anticipato dopo l’elezione dell’ex governatore Luciano D’Alfonso, eletto al senato con il Pd alle politiche del 4 marzo scorso, è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi, scelta con le regionarie. Nelle fila del centrodestra il nome più gettonato resta quello del senatore Marsilio che potrebbe spuntarla su Giandonato Morra ma anche sulla sorpresa dell’ultimo minuto, Massimiliano Foschi, che avrebbe una sorta di legame con il Ministro Salvini. La sua figura quindi non è da scartare a priori perché mettere d’accordo Fratelli d’Italia e Lega ma non c’è nulla di ufficiale. Le riserve devono essere sciolte e gli aspiranti candidati peligni tengono il fiato sospeso.

Andrea D’Aurelio

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