
Vittima di mobbing attenuato, confinata su una sedia e costretta dai suoi superiori a non fare nulla per un anno e mezzo. La Asl, alla fine, non ha risarcito l’ex infermiera costretta a poltrire sul posto di lavoro. L’avvocato pignora i conti dell’azienda sanitaria, chiamata già a fare i conti con un buco di bilancio considerevole. I fatti risalgono al 2015 quando l’infermiera è stata costretta a mettersi in malattia a causa di una patologia che le impediva di svolgere le proprie mansioni da infermiera di corsia: non riusciva insomma a compiere le normali attività ed i turni, anche notturni, che il suo lavoro richiedeva. Poi nel 2017, dopo varie battaglie, è stata inquadrata come coadiutore amministrativo. Solo sulla carta però perché, di fatto, è stata costretta a poltrire fino alla pensione del 2019. Da qui la causa intentata contro la Asl, condannata a risarcire. Risarcimento non pervenuto. Da qui l’atto di pignoramento









