SULMONA – Il rischio contagio da Coronavirus ha fatto scaldare gli animi ieri pomeriggio all’ospedale di Sulmona dove si è reso necessario l’intervento dei Carabinieri della locale stazione per riportare la calma tra i sanitari. A chiedere l’intervento sul posto del 112 è stato un operatore del pronto soccorso del nosocomio cittadino dopo aver avuto una discussione con un collega che era di turno al pre-triage dell’ospedale, collocato da tutt’altra parte, ovvero all’ingresso di viale Mazzini. Il motivo del contendere era proprio l’andirivieni tra il pre-triage e il pronto soccorso, in un momento di particolare fibrillazione, visto che si attende l’esito dei tamponi svolti negli ultimi giorni sugli operatori sanitari di 118 e pronto soccorso, dopo il caso di positività al Covid-19 accertato su una operatrice sanitaria. Nei giorni scorsi infatti è arrivata la disposizione di rispettare la collocazione del turno di servizio: chi viene assegnato al pre-triage non può entrare al pronto soccorso e viceversa. Il tutto per tutelare la salute e l’incolumità degli operatori sanitari, che stanno facendo i salti mortali al tempo del Coronavirus, ma anche per ridurre il rischio contagio in un ambiente sensibile. La preoccupazione che gli ingressi al pronto soccorso dal pre-triage ( dove si effettuano i tamponi) potessero creare problemi di questo tipo ha portato quindi un operatore a chiedere l’intervento dei Carabinieri che hanno constatato la situazione e hanno invitato l’uomo a risolvere la questione direttamente con il responsabile del reparto tramite un ordine di servizio. La vicenda è sicuramente sui generis tanto da balzare alle cronache ma dimostra come, in un momento delicato della gestione dell’emergenza, anche tra gli operatori si crea quella particolare fibrillazione per la tutela della salute personale.
Andrea D’Aurelio
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