
Le indagini sullo chef sulmonese arrestato in Ecuador, per presunti legami con la mafia albanese, si allargano a trecentosessanta gradi. Gli inquirenti hanno sequestrato il telefono dello chef per analizzare nel dettaglio tabulati e conversazione e capire se i legami con la mafia sono reali. La cattura dello chef sulmonese, secondo le autorità, potrebbe rivelarsi decisiva per far luce sulle reti criminali internazionali attive in Ecuador. Sempre secondo l’ipotesi investigativa il sequestro del 2023 potrebbe essere legato sempre ai rapporti con la malavita. Non a caso venne prelevato nel proprio ristorante, “Il sabore mio”, di Guayaquill, in Ecuador. Il tutto sotto sotto gli occhi delle telecamere del suo locale. Un sequestro durato sei giorni, con la Farnesina in costante contatto con le autorità ecuadoriane, senza cedere alla richiesta di riscatto dei rapitori. Lui si ripresentò al suo ristorante, tra lo stupore generale, scendendo da un taxi. Due membri del commando, invece, vennero arrestati. A casa dello chef la polizia ha trovato denaro contante di sospetta provenienza. Le accuse sono quelle di riciclaggio, falsificazione e legami con le organizzazioni malavitose dell’Albania.









