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SULMONA – Chiesto e ottenuto il rinvio del vertice istituzionale sulla centrale e metadonotto Snam. A far saltare tutto è stata una concomitanza istituzionale e l’ufficialità del rinvio è arrivata in queste ore. Tutto è partita da una specifica richiesta avanzata dal Governatore Luciano D’Alfonso che domani è impegnato a Teramo per la visita del Commissario Straordinario per la ricostruzione post sisma, On. Paola De Micheli, che si recherà all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione di Teramo. Nella lettera di D’Alfonso anche la posizione sull’opera: “Il tema della costruzione del metanodotto Sulmona-Foligno è, per il Governo Regionale e per l’opinione pubblica della mia regione, di stringente attualità in ragione della previsione progettuale del tracciato della condotta stessa, laddove esso si sviluppa in aree naturalistiche di pregio – ossia all’interno di più Parchi Nazionali – nonché a motivo di faglie sismiche attive che pure ‘intercetta’ lungo l’intera dorsale appenninica”. Sul tema della centrale e del metanodotto esce allo scoperto anche il Pd di Sulmona. “Al di là delle motivazioni giuridiche e ambientali largamente rappresentate e documentate”- interviene il Segretario Sergio Dante- “crediamo che non possa essere taciuta la volontà popolare largamente espressa da migliaia di cittadini e, in forme diverse, dalle istituzioni abruzzesi, contro un’opera che non trova nessuna ragione di urgenza né di priorità economica così com’è stata progettata” sottolineano i dirigenti del Pd cittadino. Il Circolo Pd di Sulmona, pertanto, “punta a sensibilizzare i parlamentari abruzzesi del partito per fronteggiare questo disegno. Analogamente si rivolge ai consiglieri regionali e all’assessore regionale alle aree interne, Andrea Gerosolimo, affinché nelle sedi istituzionali competenti contribuiscano a rappresentare i bisogni di questa comunità che, in questo momento, necessita di ben altre attenzioni per uscire dall’isolamento sociale ed economico in cui è venuta a trovarsi”. Proprio Gerosolimo ha comunicato oggi il rinvio del tavolo istituzionale previsto per domani, ribadendo il fermo no alla centrale e al metanodotto.

Andrea D’Aurelio

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