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SULMONA – Buon Natale lo hanno gridato tutti insieme davanti alle nostre telecamere. Perchè il Natale è innanzitutto inclusione, calore e colore, tolleranza e unione di tradizioni. Il messaggio, che tocca le corde del cuore, arriva da Casa Silvia, la casa famiglia di via Patini dove ospiti ed operatori si preparano alla festa. Uno di loro festeggerà la maggiore età proprio nel giorno di Natale. Una coincidenza che assume un valore significativo se si pensa che chi viene preso in carico in tali strutture spesso la famiglia la trova per strada dove viene recuperato. Storie di dolore, abbandono, degrado sociale e in alcuni casi di violenza. Tutte vicende travagliate e complesse. Ecco perchè lo sforzo e il lavoro degli operatori è palpabile e doppiamente faticoso. Non solo bisogna attivare percorsi educativi per strutturare l’identità della persona ma, a Natale, bisogna far sentire a casa quanti non hanno più una casa naturale, al di là delle singole e diverse tradizioni. E in via Patini il Natale è famiglia. Gli ospiti sono 30 divisi in quattro strutture, se si considerano anche gli appartamenti di via Volta e villa Orsini dove presto, nel 2024, nascerà un nuovo progetto. Tutti con età dai 13 ai 19 anni di diverse provenienze: albanesi, kosovari, gambiani, marocchini. Chi ha raggiunto la maggiore età, che viene affidato a Casa Silvia a prosieguo, lavora principalmente in ristoranti della zona o con idraulici a tirocinio. Tutti partecipano a corsi di formazione. Frequentano scuole medie o i corsi del Cpa del centro adulti. “Sono qui da sei mesi. Mi trovo bene nella struttura ma anche in città dove ho conosciuti alcune persone”- racconta Abdulì con il sorriso sulle labbra, pronto a spegnere 18 candeline proprio lunedì. Ragazzi di oggi e uomini del domani che, con l’aiuto degli educatori e dei professionisti del settore, stanno rimettendo insieme il puzzle della loro vita, riparando l’infanzia e ricostruendo l’adolescenze. Storie difficili ma comunque da scoprire perchè, oggi, una famiglia l’hanno trovata. Anche per loro è Natale. L’augurio, per tutti, è quello di saper volgere lo sguardo, per togliere superficialità e indifferenza dal quotidiano, mettendo sotto l’albero attenzione e prossimità.

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