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SULMONA – Le prestazioni diagnostiche saranno eseguite nel reparto di Medicina Nucleare dell’ospedale di Sulmona senza alcun pericolo per gli utenti del nosocomio peligno. Parola del Direttore Generale della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila Rinaldo Tordera che, alla vigilia della fatidica data del 7 dicembre, ha rassicurato il Tribunale per i diritti del malato sulla permanenza del servizio in città, senza alcun disagio per gli utenti del nosocomio peligno. L’allarme era partito nei giorni scorsi proprio da Tordera all’indomani della chiusura del Centro Igiene Mentale di viale Mazzini, la cui sede ambulatoriale è collocata proprio nel reparto di Medicina Nucleare. Il Manager Asl invitata il sindaco di Sulmona Annamaria Casini a sospendere l’ordinanza per consentire lo svolgimento delle prestazioni diagnostiche mensili per gli utenti di Medicina Nucleare, pena il dirottamento delle stesse all’Aquila. Fra Tordera e Casini è cominciato il braccio di ferro mentre, proprio sull’ordinanza sindacale di chiusura del Cim, il Tar Abruzzo ha rigettato la sospensiva richiesta dall’azienda sanitaria. Ma visto il pressing arrivato da più parti, anche per domani e i prossimi giorni, Medicina Nucleare e sede ambulatoriale Cim continueranno a convivere. La soluzione dell’ultimo minuto arriva proprio dal Direttore Generale Asl avrebbe ricavato uno spazio all’interno del reparto per effettuare le prestazioni ed evitare un disagio ai pazienti. Ora resta da risolvere la questione Cim con la Asl che si deve adeguare alle prescrizioni dei Nas a seguito dell’ispezione dello scorso 23 ottobre. I militari hanno rinvenuto in effetti una serie di irregolarità che il Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria dovrebbe riuscire a risolvere in sessanta giorni, stando al parere emesso dall’organismo Asl. L’ispezione dei Nas è scattata dopo un esposto presentato dal sindacato Nursind.

Andrea D’Aurelio

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