
Prima era stata “sacrificata” per l’emergenza pandemica con l’area grigia. Ora ospita tre ambulatori più il reparto riservato ai detenuti del carcere di massima sicurezza. La storia della lungodegenza dell’ospedale di Sulmona assume dei contorni paradossali se si pensa che, a sette anni esatti dall’inaugurazione della nuova struttura ospedaliera, il reparto non è stato mai attivato. Le battaglie politiche sono partite nel 2016 con la giunta regionale di centrosinistra, guidata dall’ex presidente della Regione Luciano D’Alfonso e durante la consiliatura della sindaca Annamaria Casini. Anni di lotte per attivare il reparto definito strategico con 15 posti. Tuttavia la carenza di personale non ha permesso finora di mettere in operatività la lungodegenza che esiste ma solo sulla carta nel presidio ospedaliero peligno. Nel 2023 era stata indicata la data del primo maggio come possibile apertura ma poi, vista la mini rivoluzione in ospedale dovuta ai cantieri aperti nell’ala Bolino, la lungodegenza è stata occupata da altri servizi. Niente data e niente certezze con tutte le battaglie politiche che, a conti fatti, non hanno avuto seguito. A riprendere in mano la vicenda è Catia Puglielli del Tribunale per i diritti del Malato, pronta a presentare un esposto. “Con una popolazione fatta prevalentemente di utenti anziani non si riesce a capire perché questo reparto debba rimanere chiuso”- insorge Puglielli che chiede al neo manager, Paolo Costanzi, di attivare subito un tavolo tecnico con gli addetti ai lavori, per sviscerare le varie problematiche, prima fra tutti le lunghe liste di attesa









