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SULMONA – Né marzo né giugno né gennaio. Nessuna traccia del bando di gara per i lavori di adeguamento sismico del De Nino-Morandi di Sulmona, l’istituto tecnico sulmonese delocalizzato a Pratola dal 17 ottobre 2014, a seguito dell’inchiesta sui presunti lavori sbagliati post sisma. La pubblicazione dell’avviso pubblico, da parte del Provveditorato delle opere pubbliche, soggetto attuatore per l’esecuzione degli interventi sulla sede storica di via D’Andrea, era atteso già dalla scorsa primavera. Poi il rinvio a giugno e a settembre. Fino a quando si è convenuto di attendere il nuovo anno. Uno slittamento continuo che comincia a turbare gli animi tra gli addetti ai lavori. Non è un caso che ieri il Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, ha avuto una discussione accesa con i vertici del Provveditorato, fino a minacciare il ritiro della convenzione, siglata nell’era De Crescentiis (2017). Insomma si è arrivati ai ferri corti. “Abbiamo tenuto una conferenza di servizi lo scorso mese di ottobre per tracciare la strada. Per questo ho sollecitato nuovamente il Provveditorato per la pubblicazione degli atti di gara”- rincara Caruso- “le scuole che sono rimaste indietro sono quelle che le amministrazioni che mi hanno preceduto hanno affidato al Provveditorato rispetto a quelle che abbiamo avviato direttamente con il Cotugno all’Aquila, il Pollione ad Avezzano e lo Scientifico a Castel Di Sangro”.  Il progetto esecutivo, redatto dalla Promedia s.r.l., attende che il secondo lotto venga realizzato secondo le più moderne tecnologie e materiali disponibili, prevedendo la demolizione e nuova posa in opera di muri perimetrali, pavimentazioni, infissi e impianti, per una struttura sicura e all’avanguardia. Il costo dell’intervento comporterà una spesa complessiva di 4 milioni e 700 mila euro e sarà concluso in 540 giorni lavorativi, ovvero in poco meno di due anni. Una parte dell’istituto era stato interessato dai lavori di adeguamento (C1-C3-C4) nel 2011, per un importo dei lavori di 4 milioni e 800 mila euro, poi sottoposto a sequestro preventivo nel per l’accertamento di presunte irregolarità. Intanto le istituzioni stanno lavorando per “rispolverare” il piano b, ovvero il rientro a Sulmona in una sede alternativa,  che potrebbe essere l’ex convento di S. Antonio adeguato alla classe d’uso scolastica. All’epoca amministratori, funzionari e comitato seguirono tutte le procedure per reperire i relativi pareri ma in assenza del progetto di adeguamento della sede storica, particolare che non emerse nei verbali e nelle sedi ufficiali, il traslocò sfumò. La strada per il rientro potrebbe ora riaprirsi per l’intera popolazione scolastica, ridotta al lumicino rispetto ad otto anni fa. Su un ritorno del biennio in città si stava spendendo il Dirigente scolastico, Massimo Di Paolo. Insomma la comunità segue con ansia gli sviluppi dell’Itcg che non riesce ancora a trovare la via di casa. Una “vertenza” che abbiamo monitorato e documentato sin dall’inizio, senza sceneggiata alcuna. (a.d’.a.)

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