SULMONA – “Al rientro in classe a settembre non si potrà certamente pensare che la capienza dell’edificio di Pratola Peligna possa essere sufficiente ad accogliere gli alunni con il distanziamento sociale e le misure anti contagio che si prevedono. E’ perciò indispensabile riportare la popolazione scolastica a Sulmona”. La richiesta arriva dal portavoce del comitato De Nino-Morandi, Franco D’Amico, che ha presentato un esposto alla Prefettura dell’Aquila e agli enti interessati per tornare alla carica sul futuro dell’istituto tecnico per ragionieri e geometri, la cui sede storica è dai sei anni chiusa e ancora in attesa dell’appalto dei lavori. La fase del post emergenza Covid ha riacceso tutte le fibrillazioni con il comitato che chiama in causa il Prefetto, Cinzia Teresa Torraco. “Bisogna provvedere all’individuazione di una sede alternativa. E tutto ciò senza voler rimarcare la questione che riguarda sia la spesa dei trasporti, sia i pericoli quotidiani a cui gli alunni vanno incontro in relazione all’epidemia in corso”- scrive D’Amico che rammenta al Prefetto le proposte emerse già in altre sedi: l’utilizzo di un’ala della scuola media Capograssi una volta completati i lavori o dell’ex convento di S.Antonio, l’immobile conteso l’estate scorsa che si libererà presumibilmente a fine agosto. Nei giorni scorsi il comitato ha diffidato anche la provincia dell’Aquila per chiedere copia del verbale dell’ultimo incontro svoltosi lo scorso 17 febbraio a Palazzo San Francesco e ha scritto una missiva di sollecito a Provveditorato ( soggetto attuatore dei lavori), Provincia e Comune per chiedere conto degli interventi da eseguire nella sede di via D’Andrea. Nella lettera, arricchita da 32 foto che testimoniano lo stato di degrado e abbandono della storica scuola, si chiede di “fornire, con urgenza, ogni informazione sullo stato di avanzamento della procedura, chiarendo in particolare quali attività siano state effettivamente svolte e documentare l’informativa con il relativo atto amministrativo di attuazione o esecuzione di ciascuna attività”. E’ notizia di alcuni giorni fa l’allocamento nel bilancio provinciale di ulteriori somme per l’adeguamento dello stabile ma nulla si sa circa la gara da bandire, fermo restando il frazionamento dei lavori, ipotesi suggerita da comitato e addetti ai lavori a suo tempo. Praticamente si è tornati al punto di partenza con uno scenario sempre più incerto.
Andrea D’Aurelio
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