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SULMONA – L’effetto della protesta del Blocco studentesco si è fatto subito sentire. Il prossimo 21 settembre si svolgerà la conferenza di servizi, riguardo l’istituto De Nino-Morandi, per chiudere la progettazione dopo sette anni dalla chiusura dell’edificio. Il progetto esecutivo, redatto dalla Promedia s.r.l., attende che il secondo lotto venga realizzato secondo le più moderne tecnologie e materiali disponibili, prevedendo la demolizione e nuova posa in opera di muri perimetrali, pavimentazioni, infissi e impianti, per una struttura sicura e all’avanguardia. Il costo dell’intervento comporterà una spesa complessiva di 4 milioni e 700 mila euro e sarà concluso in 540 giorni lavorativi, ovvero in poco meno di due anni. Ricorda la provincia che una parte dell’istituto era stato interessato dai lavori di adeguamento (C1-C3-C4) nel 2011, per un importo dei lavori di 4 milioni e 800 mila euro, poi sottoposto a sequestro preventivo nel 2014 dal G.I.P. Giuseppe Romano Gargarella, per l’accertamento di presunte irregolarità. “Nella prossima settimana concluderemo l’iter progettuale – dichiara il Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso -, e in tempi celerissimi effettueremo la gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori dell’istituto ‘De Nino – Morandi’. La città ha bisogno di recuperare gli spazi necessari per dotare il territorio di un presidio fondamentale per la formazione dei giovani, al fine di favorire e sostenere uno sviluppo armonico delle aree interne, recuperare nel cuore della città quella socialità dissipata negli anni e soprattutto dotare le nuove generazioni di una struttura sicura, moderna e rispettosa dell’ambiente. Stiamo lavorando perché tutto accada velocemente”. “Sono soddisfatto – dichiara il delegato all’edilizia scolastica per l’area Peligna, Andrea Ramunno -, di aver concluso, in questa ultima parte del mio impegno nel consiglio provinciale, l’iter che presto consegnerà alla città una nuova scuola, funzionale e al passo con i tempi, nonostante le numerose difficoltà affrontate in questi ultimi anni”.
Andrea D’Aurelio

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