
Aveva effettuato pagamenti nei confronti di una società per ridurre l’esposizione debitoria dell’ente ma alcune cartelle esattoriali non potevano essere compensate. Per questo l’ex sindaco di Rocca Pia, Mauro Leone, è stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire il Comune per 15 mila euro e a pagare le spese legali. La vicenda aveva preso le mosse il 17 ottobre 2018 quando l’allora Segretario comunale di Pescocostanzo, Anna Parisi, che esercitava come reggente anche. El Comune di Rocca Pia, aveva segnalato alla procura contabile la delibera di giunta comunale del 4 maggio 2018, con la quale veniva incaricata la Trading Consulting S.r.l. “società che aveva avuto il compito di procacciare altro soggetto, poi individuato nella Plastik Terni S.r.l”. Il Sindaco, Mauro Leone, che era responsabile del servizio finanziario comunale, aveva liquidato alla società la somma di 211 mila euro come accollo tributario. L’Agenzia delle Entrate aveva rilevato che alcune fatture non potevano essere compensate in quanto avevano come riferimento debiti di natura non tributaria. Altra parte del debito non poteva essere compensata perché riferita a cartelle non ancora scadute e, infine, per altra
parte del debito si prospettava una compensazione indebita. Pertanto, il Comune aveva quindi chiesto alla Trading Consulting S.r.l. la restituzione di quanto versato, ma la società non aveva provveduto. La Procura regionale ha quindi citato in giudizio il Sindaco, rilevando che “aveva adottato condotte sprovvedute, in una situazione di carenza professionale” e che avrebbe dovuto adottare un atteggiamento di prudenza “più elevato rispetto alle circostanze ordinarie
e nel caso in esame”. Nel primo grado del giudizio contabile Leone era stato condannato a risarcire la somma. Ha quindi impegnato la sentenza, presentando ricorso in Appello. Ricorso parzialmente accolto dai giudici contabili di secondo grado secondo i quali, pur riconoscendo le responsabilità dell’ex sindaco, hanno escluso il dolo, come peraltro accertato nel processo penale dal quale Leone era uscito indenne con l’assoluzione. Leone, allevatore di bovini, aveva fatto affidamento sul parere dei tecnici. Da qui la condanna ridimensionata al risarcimento di 15 mila euro