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“Strada dei Parchi ha appreso dai media locali l’iniziativa della Consigliera regionale abruzzese Antonietta La Porta che ha portato in Commissione una proposta di declassamento delle autostrade A24 e A25 a strade extraurbane principali”. Così in una nota strada dei parchi spa risponde alla proposta della consigliera regionale Antonietta La porta di declassare le autostrade A24 e A25 a strade extraurbane principali.“Come gestori di una concessione pubblica, messa dallo Stato 20 anni fa, dopo il fallimento della allora gestione SARA società controllata da ANAS, a gara pubblica, da noi vinta, non entriamo nel merito di considerazioni politiche circa l’opportunità di una tale proposta. Saranno gli abruzzesi a giudicare se sia nell’interesse dei territori attraversati l’ipotesi di rinunciare ad un collegamento di tipo autostradale e ai miglioramenti geometrici e di tracciato attesi per la principale direttrice est-ovest del Centro Italia, che un eventuale declassamento non prevederebbe. Miglioramenti e adeguamenti che erano stati previsti dal Parlamento italiano stesso quando nel 2012, all’indomani dal terremoto dell’Aquila, definì per Legge le due autostrade infrastrutture ‘strategiche ai fini della Protezione Civile Nazionale’, auspicandone una messa in sicurezza e modernizzazione urgente”. “Ci sia consentito però, per correttezza di informazione, smentire la Consigliera La Porta quando, entrando nel merito della gestione autostradale, fa affermazioni non corrispondenti al vero. Diversamente da quanto La Porta afferma, da più di sette anni A24 e A25 non registrano chiusure per neve. Nemmeno quando, negli ultimi due anni, abbiamo assistito a nevicate violente, improvvise e a carattere di tormenta per cui molte delle principali strade regionali interne hanno subito riduzioni e chiusure, eppure le autostrade A24 e A25 non sono mai state chiuse per neve. E così stiamo facendo anche per la ricostruzione dei viadotti del cratere aquilano, già prevista dal legislatore dieci anni fa, stiamo abbattendo e ricostruendo ben 9 viadotti su una tratta di montagna, e questo senza mai interrompere l’esercizio, neanche nelle più severe condizioni invernali e anticipando i fondi in attesa delle determinazioni del Governo sul Piano Economico Finanziario. Gestiamo un’autostrada di montagna di quasi 300 km, con ben 8 gallerie di oltre 4 km e la più lunga galleria a doppia canna interamente in Italia, con costi di gestione elevati e incompatibili con quelli di una superstrada. Pur essendo tra le autostrade di montagna meno care del Paese, siamo consapevoli delle tariffe elevate e difficilmente sostenibili in una congiuntura come quella degli ultimi anni e per questo nelle proposte inviate al Ministero concedente abbiamo sempre previsto meccanismi di calmierazione, a fronte di risposte e certezze su manutenzioni straordinarie urgenti e non più differibili”.

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