SULMONA – “L’approvazione definitiva della Centrale Snam di Compressione di Case Pente a Sulmona è una vera e propria sfida alla comunità abruzzese e alla democrazia da parte di un Governo screditato dal voto e di dirigenti ministeriali che paiono essere totalmente partigiani di una causa, quella di trasformare il territorio abruzzese e italiano in un ‘hub del gas’ richiesto dalle aziende per esportare gas e fare profitto”. Lo afferma in una nota il coordinamento No Hub del Gas Abruzzo che riunisce comitati, movimenti e cittadini che stanno lottando da anni contro il progetto complessivo di far diventare l’Abruzzo un distretto minerario. Si va verso una nuova mobilitazione. “Un’opera contro cui si erano già schierate tutte le istituzioni democraticamente elette, dal Parlamento, alla Regione, agli enti locali – proseguono dal coordinamento – Nonostante ciò il progetto va avanti come se nulla fosse, per quella che appare come una ‘Ragion di Stato’, solo che non si capisce di quale Stato stiamo parlando perché i cittadini che lo compongono e le stesse istituzioni elette quest’opera non la vogliono per motivi inoppugnabili, dall’inquinamento al rischio sismico. In ogni caso la lotta prosegue con i ricorsi e l’opposizione al cuore dell’intervento, il gasdotto Sulmona-Foligno che a sua volta deve ricevere ancora l’autorizzazione – concludono i NO Hub del Gas Abruzzo – Per il 21 aprile è programmata una manifestazione a Sulmona decisa in una partecipata assemblea il mese scorso”.
a.d’.a.
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