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SULMONA – Non era un bagno chimico ma solo un mastello della differenziata per la raccolta dell’organico. Eppure, in pieno centro storico, c’è chi defeca dentro i mastelli. E’ accaduto nella notte fra venerdì e sabato in via Gramsci, l’arteria stradale che collega la Chiesa di San Domenico a piazza Santa Monica. A fare l’amara scoperta è stato uno dei residenti della zona, verso le otto del mattino, mentre usciva di casa per raggiungere il posto di lavoro. L’uomo ha controllato se il Cogesa aveva già ritirato il mastello e ha rinvenuto all’interno delle feci umane. “Non so cosa augurare a chi ha scambiato il nostro secchio dell’organico per una toilette. Certo è che andrò nella sede del Cogesa per chiedere il cambio del mastello. Non ho più voglia di tenerlo in casa”- commenta il malcapitato residente. E l’episodio rimette al centro dell’attenzione l’inciviltà del popolo della notte come pure la cura e il rispetto dell’ambiente, valori che sembrano cadere nell’oblio. E’ ormai risaputo che tutti i vicoli del centro storico si trasformano in un orinatoio a cielo aperto e a farne le spese sono i residenti che, all’indomani mattina, si rimboccano le maniche per pulire rigurgiti, urine e chi più ne ha più ne metta. Se è vero che la cura della città è demandata agli organi preposti, non si può non rilevare la “fine del senso civico” che sicuramente fa la sua parte in quanto a degrado e incuria. Così non va.

Andrea D’Aurelio

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