
C’è un angolo d’Abruzzo che sa sorprendere ogni volta, tra borghi di pietra, canyon selvaggi, arte a cielo aperto e chiese romaniche che custodiscono segreti millenari. È il Parco Naturale Regionale Sirente Velino, un luogo che unisce natura e cultura e che d’estate regala frescura, silenzio e panorami da togliere il fiato. Chi vuole lasciarsi incantare ha solo l’imbarazzo della scelta. Si può partire dalle Pagliare di Tione, antichi insediamenti rurali di pietra, testimoni di un tempo in cui l’uomo viveva in equilibrio con la montagna. Poco distante, ecco il Lago Sinizzo, specchio d’acqua circondato da salici e prati, e le spettacolari Grotte di Stiffe, un mondo sotterraneo di cascate e stalattiti.


C’è l’arte che risorge ad Aielli, con i suoi murales e la Torre delle Stelle, o la natura che diventa avventura nelle Gole di Celano, canyon selvaggio dove volano falchi e grifoni, a due passi dal Castello Piccolomini. La storia antica rivive ad Alba Fucens, con il suo anfiteatro romano scavato nella roccia, mentre il fascino medievale è custodito dal Castello di Gagliano Aterno e dalla splendida chiesa romanica di Santa Maria in Valle Porclaneta. Ci sono poi luoghi più intimi e poetici, come il Palco della Rimembranza di Terranera, che regala un senso di infinito, o il percorso fiabesco de “Le Pietre raccontano” a Fontavignone, dove massi e sentieri narrano leggende. E infine l’incontro con la natura più pura: nell’Area Faunistica del Camoscio a Rovere, dove questi eleganti animali si lasciano ammirare al tramonto. Dieci tappe, dieci emozioni diverse: il Parco Sirente Velino non è solo un territorio da visitare, ma un luogo da vivere, passo dopo passo, lasciandosi guidare dalla meraviglia.











