
CASTEL DI SANGRO. Il gip del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, ha disposto nuove indagini sulla diffamazione nei confronti del giovane di Castel di Sangro, Luciano Grossi, che il 23 gennaio dello scorso anno aveva investito e ucciso l’orso Juan Carrito. Gli accertamenti effettuati dalla polizia postale dell’Aquila non avevano portato gli inquirenti a dare un volto e un nome agli autori della diffamazione aggravata sui social, che avevano riempito di epiteti e parole offensive Grossi, dopo la morte dell’orso. Di parere contrario Gaetana Di Ianni, avvocato del giovane investitore sangrino, la quale aveva denunciato diciassette persone. Solo per la prima denuncia le indagini avevano portato a scoprire l’autore della diffamazione, che in ogni caso non è stato indagato, come rileva la Di lanni, che si era opposta alla richiesta della procura chiedendo al giudice di disporre nuove indagini per identificare i diciassette “leoni da tastiera”. Richiesta accolta dal gip. “Gli accertamenti della polizia postale in ordine all’individuazione dei profili dai quali sono stati effettuati i commenti diffamatori è stata compiuta solo su alcuni utenti, pertanto è necessario certamente procedere ad ulteriori accertamenti sul punto”- scrive la Sarnelli, ordinando nuovi indagini. Grossi intanto ha fatto causa alla Regione per ottenere il risarcimento danni.