SULMONA – Tre sentenze di proscioglimento per diffamazione e una di condanna per calunnia. E’ questo l’esito del processo di primo grado, riguardante i Mondiali Juniores di sci alpino che si sono svolti a Roccaraso nel gennaio 2012. Il procedimento ha visto imputati l’ex governatore del Lazio, Francesco Storace, all’epoca dei fatti direttore responsabile del Giornale d’Italia, il giornalista Federico Colosimo, autore di alcuni articoli sull’argomento e l’ex vice sindaco di Roccaraso, Alessandro Amicone. La dura condanna, troppo pesante secondo i suoi avvocati, è arrivata per quest’ultimo: tre anni di reclusione, interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, risarcimenti delle parti civili per circa 3400 euro e pagamento delle spese processuali. I fatti fanno riferimento al 2012. Secondo il castello accusatorio i tre imputati, tutti in concorso tra loro e in esecuzione di uno stesso disegno criminoso, secondo la Procura della Repubblica di Sulmona, avrebbero leso l’onore ed il prestigio dell’imprenditore Mauro Del Castello, amministratore della società Sifatt, Luca Colecchi e Felice Colecchi, rappresentanti della Pizzalto spa e il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato e i consiglieri comunali Patrizia Olivieri e Domenico Cordisco. In alcuni articoli pubblicati sul quotidiano Il Giornale d’Italia, nel 12 e 13 novembre 2013, si lanciavano pesanti accuse sulla gestione dei dodici milioni di euro a disposizione del Comune per l’organizzazione dei campionati, sempre secondo l’accusa. Amicone invece è finito sotto processo anche per calunnia, per aver depositato davanti all’autorità giudiziaria alcuni esposti, ritenuti dalle parte civili illegittimi e arbitrari, sulla gestione dei mondiali di sci. Per questo l’ex vice sindaco ha rimediato una condanna a tre anni di reclusione oltre al risarcimento dei danni. La sentenza sarà appella. Ad assistere il Comune di Roccaraso in giudizio è stato l’avvocato, Gianluca Museo. (a.d’.a.)