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SULMONA – La quarta ondata della pandemia mette a dura prova anche le strutture sanitarie tra infezioni e carenza di risorse umane. In queste ore resta con il fiato sospeso il reparto di medicina dell’ospedale di Sulmona che è stato “chiuso” in attesa della stabilizzazione del quadro epidemiologico. Nei giorni scorsi è stata accertata la positività su un medico e due infermiere. Anche un paziente avrebbe contratto l’infezione ed è stato trasferito in area grigia. Per assestare il fronte interno dal reparto hanno bloccato dimissioni e ricoveri in loco, almeno fino all’arrivo dei referti dei tamponi molecolari che sono stati svolti su tutti i pazienti. Nelle prossime ore sono attese novità in tal senso. Due ricoveri in verità sono stati eseguiti nelle ultime ore ma solo di “appoggio”. L’ospedale è stato quindi messo a dura prova dalla quarta ondata con il contagio random e a macchia di leopardo che ha toccato un pò tutti i reparti. Sotto pressione il pronto soccorso per la carenza di personale ai massimi storici. Il caso dell’anziana paziente trovata nei pressi del cimitero è a dir poco emblematico. “Nessuno muove un dito. Siamo sempre noi a rimetterci in prima persona. Ma non si può continuare a lavorare con questo ritmo”- tuonano alcuni operatori. Intanto il virus fa breccia anche nelle strutture sanitarie del territorio. Dalla casa di riposo S. Chiara dove è divampato un focolaio con 13 positivi e due degenti. Due positività sono state registrate anche nel centro autismo a Pratola Peligna anche se nelle ultime ore è tornato l’incubo del contagio nella clinica San Raffaele, balzata alle cronache nella prima ondata per il maxi focolaio che ebbe anche una coda giudiziaria. Fortunatamente si tratta solo di un brutto ricordo poichè, nella struttura eccellenza della riabilitazione, si svolgono controlli periodici e screening tra gli operatori. Un nuovo focolaio però si sarebbe comunque configurato con otto positività rilevate, tre sugli operatori e cinque sui pazienti, tutti isolati in un’ala della struttura per contenere la diffusione del contagio. Al momento non si configura uno stato di allarme. Il nuovo fronte resta sotto osservazione. (a.d’.a.)

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