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“L’introduzione della corsa staffetta per Avezzano come soluzione tampone per colmare i disagi della tratta autobus TUA Sulmona-Roma post pandemia è soluzione a ribasso tipica di una amministrazione senza ambizioni”. Nulla di nuovo sotto il sole per Elisabetta Bianchi di Direzione Sulmona che boccia la proposta venuta fuor è una vecchia proposta che torna, logora, già avanzata nel tempo scorso da altri gestori, utile solo nell’ottica della massimizzazione del profitto e non certo alla ristrutturazione organica del servizio che, per tornare ad essere realmente appetibile per l’utenza ed effettimente competitivo in termini di percorrenza e orari deve necessariamente partire ed arrivare a Sulmona con collegamenti diretti da e per Roma. Infatti dover uscire dall’autostrada e percorrere chilometri per raggiungere i passeggeri nel centro abitato di Avezzano crea non pochi disagi in termini di tempo di percorrenza dilatati rispetto al passato, parimenti a quelli dovuti dalle numerose fermate cortesia di prassi a Roma fuori dal terminal Tiburtina prima di raggiungere l’autostrada utili ai passeggeri marsicani. A ciò si aggiunge il disagio per l’assenza della corsa delle 19.50 da Roma e le corse del sabato e della domenica. Noi di Direzione Sulmona confidiamo che il ragionamento sul collegamento di Sulmona (che non è il casello di Pratola Peligna) venga affrontato laicamente e senza che prevalgano logiche di campanile, nell’ottica di vivicare ed incentivare il transito su Sulmona e non di impoverirlo con soluzioni banali sicuramente disincentivanti per l’utenza -che non è solo e sempre pendolare o automunita- allontanandola sempre di più da una proposta di collegamento su gomma che può essere ancora valida per l’affermazione delle ragioni di un intero territorio.

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