
Tre anni per accertare una disabilità. A denunciare la situazione è Catia Puglielli, responsabile del Tribunale per i diritti del Malato, impegnata nell’ennesima battaglia contro una sanità dove la burocrazia diventa un ostacolo all’esercizio dei diritti. “Abbiamo già denunciato in passato la condizione delle persone con disabilità visiva costrette a recarsi a L’Aquila per l’accertamento sanitario della cecità – spiega Puglielli – Una scelta che pesa enormemente su chi ha già difficoltà di deambulazione o di autonomia, soprattutto quando la cecità si accompagna ad altri gravi problemi di salute”. Una situazione spesso aggravata dai lunghissimi tempi di attesa come nel caso di un paziente rivoltosi al TDM nel 2022 e che, continua Catia Puglielli “ad oggi, nonostante la domanda sia stata presentata regolarmente, attende ancora una risposta dalla commissione medico-legale. E come se non bastasse, finché una domanda resta pendente, non è possibile presentarne un’altra”.
Contro una burocrazia che “lascia le persone senza alternative spingendole spesso a rinunciare ai propri diritti” la denuncia di Catia Puglielli e del TDM da sempre a fianco di chi si scontra con un sistema trasformato in un “percorso a ostacoli dove il cittadino è costretto a rincorrere ciò che gli spetta”. Un’altra battaglia che si unisce a quella più dolorosa contro la disabilità.









