
Sale la tensione attorno alla riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in Abruzzo. Le sigle sindacali FP CGIL, UIL PA, UNSA/CONFSAL e USB Pubblico Impiego hanno proclamato lo stato di agitazione del personale della sede aquilana e chiesto al Prefetto di avviare la procedura di raffreddamento e conciliazione, come previsto dalla normativa vigente. Alla base della protesta c’è la riforma della struttura territoriale dell’Agenzia, approvata nel 2024 e divenuta operativa nel 2025, che — secondo i sindacati — penalizzerebbe fortemente la città dell’Aquila e l’intero territorio provinciale. Il nuovo assetto prevede infatti la creazione di un solo Ufficio Accise, Dogane e Monopoli (UADM) con sede a Pescara, competente per tutta la regione, mentre all’Aquila resterebbe soltanto l’Ufficio Antifrode Regionale, privo però di poteri gestionali diretti. Una scelta che, denunciano le organizzazioni sindacali, comporterebbe la dequalificazione professionale di 36 lavoratori, la perdita di competenze operative e il rischio di svuotamento istituzionale per il capoluogo abruzzese, unico in Italia a non avere un proprio Ufficio dirigenziale delle Dogane. “Gli operatori e le imprese della provincia – spiegano – si troveranno costretti a recarsi a Pescara per ogni interlocuzione con la dirigenza o per le pratiche amministrative, con un evidente aggravio di tempi e costi”. Il tema era già stato affrontato in Consiglio comunale e regionale, dove all’unanimità era stata chiesta la revisione della riforma e la creazione di un UADM “Gran Sasso d’Italia” con sede a L’Aquila e competenza anche sulla provincia di Teramo, proposta che l’Agenzia avrebbe però respinto senza fornire motivazioni. Le sigle firmatarie sottolineano come la riorganizzazione “rischi di indebolire ulteriormente il tessuto economico e istituzionale di un territorio che sta ancora ricostruendo la propria identità dopo anni difficili”. Per questo chiedono che il Prefetto convochi con urgenza tutte le parti coinvolte per cercare una soluzione condivisa che garantisca tutela dei lavoratori, funzionalità dei servizi e pari dignità istituzionale per la città dell’Aquila.









