banner
banner

Domani, giovedì 8 ottobre, alle ore 11.30, a Civita d’Antino verrà firmata la convenzione tra Regione Abruzzo e Pnalm in merito alle procedure per l’accertamento e il risarcimento dei danni causati dagli orsi alle colture e al patrimonio zootecnico nel territorio comunale di competenza regionale, quindi limitrofo al Parco.

Le frequenti incursioni di orsi sui territori le cui criticità sono state rappresentate in diverse occasioni dalle comunità interessate, hanno spinto la Regione ad attivare una collaborazione con l’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise che mette a disposizione la propria competenza per velocizzare le procedure per il risarcimento dei danni causati dal plantigrado. La convenzione sarà sottoscritta dal Vice Presidente Emanuele Imprudente e dal Presidente del Parco, Giovanni Cannata, alla presenza di sindaci del comprensorio, dei rappresentanti delle associazioni di categoria del settore agricolo.

Intanto, i volontari del WWF hanno montato, a San Vincenzo Valle Roveto, due recinti per la tutela dell’orso marsicano e per la difesa di altrettanti apiari. Le azioni legate alla tutela dell’orso marsicano si svolgono soprattutto nelle aree di connessione esterne ai territori protetti, perché la conservazione del plantigrado deve essere garantita dall’espansione della specie anche al di fuori delle aree di storica frequentazione.

orso-marsicano-vanity

Ma il nostro orso marsicano è stato anche il protagonista di un servizio giornalistico su Vamity Fair nel quale l’autrice racconta la sua esperienza nel Pnalm e che definisce “un paradiso di magnificenza paesaggistica con 50 mila ettari di foreste e cime che sfiorano i 2.500 metri, e di biodiversità impagabile, con oltre 2.000 specie di piante diverse, macro e micro mammiferi, uccelli particolarissimi, migliaia e migliaia di insetti e invertebrati“. L’articolo, di Daniela Collu, si intitola “Chiamali scemi gli orsi…”perché si parla dell’orso marsicano “simbolo di questo territorio, è lui che tutti cercano e di cui tutti chiedono a chi il Parco lo vive ogni giorno. c’è chi ha avvistato una mamma orsa con i cuccioli mentre scattava foto accucciato dietro i cespugli, chi mentre camminava nel bosco della Riserva di Pescasseroli se l’è ritrovato alle spalle, che gli correva dietro, chi nonostante sia cresciuto tra quegli alberi, invece, in quarant’anni non l’ha incontrato mai. E’ fondamentale imparare a portargli rispetto: voce bassa, non toccare, muoversi con calma, non inseguire. “È buono l’orso, è timido e schivo, se ne sta per i fatti suoi a bassa o alta quota a seconda della stagione e della ricerca di cibo e accoppiamenti, anche se i racconti migliori, quasi mitologici, sono quelli degli avvistamenti nei centri abitati, dove la leggenda narra di esemplari maestosi che si affacciano in piazza all’ora dell’ammazzacaffè“.

Il numero di Vanity Fair è in edicola

Lascia un commento