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SULMONA – Riciclaggio e truffa aggravata: maxi sequestro di contanti all’hacker stabiese più temuto in Europa. Ammonta a 350mila euro in contanti il tesoro di C. G. , 33 anni, pregiudicato del rione Moscarella di Castellammare, ritenuto uno dei più esperti pirati informatici europei. Come racconta il quotidiano “Il Mattino”, nella sua abitazione stabiese sono arrivati i poliziotti di Pratola Peligna (Stradale) , L’Aquila e Napoli. Un’inchiesta partita a settembre che ha portato all’arresto del pregiudicato e al sequestro dei conti bancari di altre quattordici persone che risultano indagate. La misura cautelare è stata emessa  l’altro giorno dal Procuratore Capo della Repubblica, Giuseppe Bellelli, e notificata dalla Sezione della Polizia Stradale di Pratola Peligna che ha curato le indagini. Praticamente l’arrestato dormiva su 350mila euro in contanti. Il denaro è finito sotto sequestro. Nelle mani degli investigatori anche il telefonino del 33enne, uno dei massimi esperti di deepweb in Europa, di quelli che commerciano in bit-coin la moneta virtuale e fanno girare banconote e documenti falsi. In uno scantinato comune del palazzo, i poliziotti hanno trovato anche documenti falsi e banconote contraffatte per un valore di circa 30mila euro. Anche questo materiale è finito sotto sequestro. Secondo gli inquirenti, il gruppo  avrebbe incassato tra ottobre 2014 e luglio 2015 almeno 160mila euro in bitcoin, moneta virtuale poi scambiata in moneta reale a Malta e fatta rimbalzare su alcuni conti correnti gestiti dal 33enne. L’hacker avrebbe anche aperto alcune società grazie alle quali «ripuliva» auto rubate e le rivendeva, grazie a documenti falsi, mentre il tariffario del falso prevedeva 200 euro per i documenti d’identità, 180 per le patenti e 150 per i permessi di soggiorno. Le spedizioni avvenivano tramite corrieri espresso, che consegnavano a loro insaputa anche banconote contraffatte da 20, 50 e 100 euro vendute al 30% del valore. Andrea D’Aurelio

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