
SULMONA. Quasi tre chili e mezzo di droga sequestrati in un solo giorno con due persone finite in manette per un totale di dodici arresti dall’inizio dell’anno e quattro chili di droga tolti dal mercato. La controffensiva delle forze dell’ordine diventa palpabile all’indomani del sabato nero della cronaca peligna che oltre alla tragedie ha restituito un quadro preoccupante sul fronte dello spaccio di sostanze stupefacente. L’allarme rosso della droga continua a suonare, soprattutto tra i giovanissimi che gestiscono quantitativi ingenti, con spostamenti di denaro di provenienza incomprensibile. Una risposta concreta quella che arriva dagli uomini in divisa, dai carabinieri che hanno messo a segno nove dei dodici arresti effettuati da gennaio ad oggi, dalla finanza e dalla polizia. Il sequestro più consistente è quello trovato nelle mani del 23enne di Sulmona, sorpreso con tre chili di fumo nella sua abitazione, più un bilancino e materiale per il confezionamento. Un quantitativo ingente destinato probabilmente ad essere smerciato sul mercato peligno. Allarme rosso anche e soprattutto per la cocaina ad etti. In cima alla classifica l’arresto eseguito ieri dalla guardia di finanza che ha sequestrato 340 grammi ad un 22enne di Pratola che trasportava la coca con il monopattino. Un’immagine che rende l’idea sulla facilità con cui carichi ingenti vengono gestiti sul territorio. Riavvolgendo il nastro, un etto di coca è stato trovato, lo scorso 20 gennaio, ad un 30enne di Popoli Terme, bloccato sulla statale 17, all’altezza di Corfinio. Stessa sostanza e stesso quantitativo sono stati scoperti, l’8 febbraio a Pratola Peligna, a carico di due ventitrenni, fermati complessivamente con 110 grammi. Il 12 febbraio un altro corriere era stato bloccato con un etto di coca sempre sulla statale 17, sul versante di Pettorano sul Gizio e infine nella tarda serata di venerdì è toccato ad un 25enne e un 22enne che in totale avevano 95 grammi pronti allo spaccio. A questi si aggiungono i cosiddetti arresti “minori”, almeno per quantità e non per impatto sociale: il 13 gennaio un artigiano era stato colto in flagranza mentre cedeva tre grammi di coca. Altri tre grammi erano stati nascosti nel reggiseno di una minore che viaggiava a bordo di un 36enne, finito dietro le sbarre poiché si trovava in detenzione domiciliare. Nell’ultimo periodo erano finiti in manette anche una 35enne di Sulmona con 20 grammi di coca e un 24enne di Prezza con 50 grammi di hashisc. Storie diverse, legate però dal filo e dall’allarme rosso della droga che si conferma un vero e proprio business per il territorio. La preoccupazione, delle forze dell’ordine e degli addetti ai lavori, riguarda l’abbassamento della soglia d’età per il primo contatto con la cocaina che non è più la droga dei “grandi”. Inoltre i “vertici” che gestiscono il traffico, sui quali le attenzioni degli uomini in divisa non vengono mai meno, continuano a tirare in ballo giovanissimi del posto, incensurati e in grado quindi di maneggiare quantità significative, beneficiando di misure cautelari o pene più “soft”. Un fenomeno da sempre esistito e che ora, dopo essere riesploso con tutta la sua potenza, richiede massima attenzione non solo nella repressione ma anche nella prevenzione, a partire dalle agenzie educative: famiglie e scuole.