
Il sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, ha chiesto il rinvio a giudizio per D.M. e M.V., i due ventenni fermati lo scorso 13 novembre con droga, armi e munizioni in casa. Al termine delle indagini preliminari, per la procura gli elementi emersi a carico dei due giovanissimi sono più che solidi per essere sostenuti in giudizio. Sarà il giudice per le udienze preliminari a decidere se mandare o mano a processo i ventenni, difesi dall’avvocato, Mariella Graziani. L’udienza preliminare è stata fissata a settembre. I due erano stati arrestati dai carabinieri della stazione e del nucleo operativo di Sulmona poiché trovati in possesso di quattro panetti di hashish, due bilancini di precisione, 90 cartucce calibro 22 long life, una pistola scacciacani cui era stato parzialmente rimosso il tappo rosso, obbligatorio per legge, e una somma in denaro di oltre 3200 euro. I militari, insospettiti dall’atteggiamento assunto da uno dei ventenni durante un controllo mentre rientrava a casa, avevano sottoposto la casa a perquisizione domiciliare. L’accusa per i due coinquilini è di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di arma atta ad offendere