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cocaine lane road to death in the form of a pulse

SULMONA – In cella, nel carcere di massima sicurezza di via Lamaccio, ci è rimasto per una settimana. L’altro giorno, per A.D.P. l’economo del Comune di Sulmona arrestato dalla Guardia di Finanza per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, è stato disposto il trasferimento nel penitenziario di Rieti. Lì resterà fino a diversa disposizione del Tribunale di Sulmona che la scorsa settimana ha convalidato l’arresto eseguito dalle Fiamme Gialle, confermando la custodia cautelare in carcere. Il suo legale, Alessandro Margiotta del foro di Sulmona, non ha ancora depositato l’istanza di revoca o alleggerimento della misura cautelare. Ma non è escluso che lo farà nel corso della prossima settimana. Dopo sette giorni di carcere in via Lamaccio, un ambiente tutt’altro che tranquillo vista la classificazione della struttura penitenziaria, per l’economo e il corriere romano è scattato il trasferimento. Un atto dovuto. Sarà più facile ora per i familiari chiedere dei colloqui con il parente detenuto che è stato arrestato in flagranza di reato, mentre il 40 enne di Roma scaricava nel garage della sua abitazione un chilo e mezzo di cocaina e 14 kg di hashish. Un quantitativo ingente che ha lasciato tutti a bocca aperta. Sale in città la curiosità sulla fase due dell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica e dalla Finanza che coinvolgerebbe molte persone, anche insospettabili come tra l’altro era considerato prima dell’arresto l’economo del Comune. Persone che figurerebbero come assidui consumatori della sostanza stupefacente, escluso qualcuno, che poteva acquistare ingenti quantitativi di droga ogni volta che se ne presentava l’occasione. Ma gli investigatori tengono le bocche cucite perché, per ricostruire il quadro indiziario, serve ancora del tempo.

Andrea D’Aurelio

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