

Due cuccioli di orso marsicano sono stati trovati annegati il 7 maggio 2025 nel bacino artificiale di Colle Rotondo, vicino alla seggiovia del Carapale a Scanno. I piccoli erano caduti nell’acqua e non sono riusciti a uscire, trovando la morte in un luogo già segnalato da anni come pericoloso per la fauna selvatica. L’associazione Salviamo l’Orso ha denunciato l’amministrazione comunale di Scanno, accusandola di non aver fatto nulla per mettere in sicurezza il bacino, nonostante le ripetute segnalazioni e offerte di aiuto. Già nel 2021 l’associazione aveva installato delle rampe di salvataggio, ma queste furono danneggiate da neve e ghiaccio. Da allora, ha chiesto più volte la costruzione di una recinzione sicura, alta e robusta, per impedire l’accesso agli animali. Nonostante Salviamo l’Orso e Rewilding Apennines avessero messo a disposizione 14.000 euro per contribuire ai lavori, il Comune non ha mai agito concretamente. Anche il Parco Nazionale d’Abruzzo si era detto pronto a collaborare, ma nulla è stato fatto. L’associazione accusa il Comune di Scanno di usare gli orsi solo come simbolo per attirare turisti, senza però prendersi cura davvero del territorio e degli animali che lo abitano. “Non ci si può vantare di essere la ‘terra degli orsi’ e poi lasciare che accadano queste tragedie”, affermano i volontari. In questi anni, Salviamo l’Orso ha messo in sicurezza più di 20 vasche e pozzi pericolosi per gli animali. Ma in questo caso, il mancato intervento ha avuto un costo altissimo: la vita di due piccoli orsi. “Questa tragedia deve servire da lezione – conclude l’associazione – e spingere finalmente a mettere in sicurezza le vasche ancora aperte sulle montagne abruzzesi.”



