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SULMONA – Fino a due mesi di tempo per un referto istologico. A denunciarlo è la responsabile dell’area legale del Tribunale per i diritti del malato Catia Puglielli che ha raccolto in questi giorni una raffica di segnalazioni da parte degli utenti. L’esame istologico viene effettuato nel presidio ospedaliero dell’Annunziata ma il responso arriva dal nosocomio di Avezzano dove la prestazione erogata viene analizzata. Tempi di attesa troppo lunghi, almeno stando agli ultimi casi denunciati, soprattutto se si considera il fatto che l’esito dell’esame in questione indirizza le cure e le terapie di utenti affetti da tumore. “Sono tante le persone che hanno bussato alla nostra porta per denunciate tale disservizio”- interviene l’avvocato Puglielli- “i problemi della sanità passano anche attraverso queste piccole-grandi mancanze che potrebbero aumentare la disaffezione degli utenti verso il nosocomio”. Il Tdm non a caso continua a insistere sul concetto di organizzazione dei servizi che vengono erogati all’interno del presidio ospedaliero di Sulmona. Un sulmonese, ad esempio, per due giorni è stato costretto a fare la spola dal reparto di Medicina Nucleare al Cup perchè non riusciva a capire e sapere dove prenotare una scintigrafia ossea. “E’ evidente che tutto ruota intorno al sistema e quindi all’organizzazione”- ribadisce il responsabile del Tdm Edoardo Facchini- che resta in prima linea su tutti i nodi della sanità ancora da sciogliere. Primo fra tutti è quello del Cim di Sulmona dove non si rintraccia, al momento, una via d’uscita.

Andrea D’Aurelio

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