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SULMONA – Torna l’ipotesi demolizione e ricostruzione per la scuola prima Lombardo-Radice, previa richiesta dei fondi con il Pnrr. E’ una delle strade che sta percorrendo l’amministrazione comunale all’esito della ricognizione effettuate sulle opere pubbliche appaltate. “Abbiamo impiegato due mesi per rimettere mano al settore. A breve presenteremo il conto”- annuncia il vice sindaco, Franco Casciani. Lo stato dell’arte sui lavori alla Radice è stato fatto nei giorni scorsi nel corso di un summit tra il sindaco, Gianfranco Di Piero, e il Consiglio d’Istituto. Allo stato attuale, dopo le determinazioni del Genio Civile sul progetto originario, l’intervento è suddiviso in due lotti. Il primo riguarda la demolizione dell’intero primo piano e di parte del piano terra con riduzione importante degli spazi scolastici. Il secondo consiste nella realizzazione di un ampliamento al piano terra per la realizzazione di nuove aule. “Al termine delle opere, così progettate, si sarebbe ottenuta una consistenza complessiva di aule ben minore di quelle attuali. A fronte della problematica emersa, si è proceduto ad un nuovo studio di fattibilità che abbandonava il progetto iniziale (appaltato) e le due ipotesi successive (primo e secondo lotto) La precedente Giunta ha approvato lo studio di fattibilità che prevede la realizzazione di “esoscheletri” a sostegno dell’attuale edificio. “Tuttavia non ha provveduto a nessun tipo di incarico né a dare disposizioni sulle procedure in corso (appalti progettazioni ecc.)”- fa notare Casciani spiegando che “in merito all’adozione di questo ultimo deliberato, l’ufficio ha sollevato diverse perplessità e dubbi sul risultato in termini di sicurezza ottenibile a fronte di una spesa importante”. L’impresa inoltre ha sollevato riserve per quasi 600.000 euro legando le stesse al ritardo dell’esecuzione dei lavori, alle polizze assicurative e ad altri fattori. Il Comune quindi ha due strade: affidare nuova progettazione in variante a quella appaltata; rinegoziare l’appalto a fronte delle maggiori/minori spese e costi con l’impresa aggiudicataria. In caso contrario l’ipotesi è quella di modificare l’intera procedura, ovvero rinunciare al finanziamento Ministeriale; mediare e chiudere la procedura di appalto in corso; richiedere nuovo finanziamento tramite il pnrr per la demolizione e ricostruzione della scuola. (a.d’a.)

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