
SULMONA. Aveva dichiarato di aver pagato e ricevuto la droga da una 51enne del posto ma oggi, davanti al giudice del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, ha cambiato la versione dei fatti. Lei, P.C., è uscita assolta per insufficienza di prove, ovvero per non aver commesso il fatto, e lui, un 31enne, rischia di finire sotto processo. La storia, che ha dell’incredibile, è emersa questa mattina nell’aula uno del palazzo di giustizia. I fatti risalgono al 2021 quando, una pattuglia dei carabinieri, aveva fermato il giovane in pieno centro, sorpreso con un grammo di cocaina e mezzo grammo di cannabis. Il 31enne aveva riferito ai militari di aver comprato il modico quantitativo di sostanza stupefacente alla 51enne, ad un prezzo complessivo di 60 euro. Oggi, durante la deposizione in Tribunale, che è stata possibile solo grazie all’accompagnamento coattivo, il giovane assuntore ha ritrattato, scagionando di fatto la sua presunta spacciatrice, negando il coinvolgimento di P.C. nella vicenda. A scagionare la donna, in realtà, ci aveva pensato già il suo avvocato, Stefano Michelangelo, secondo il quale non esistono evidenze investigative a carico della sua assistita, dal momento che, nell’immediatezza dei fatti, non era stata nemmeno effettuata una perquisizione a carico della donna per riscontrare quanto dichiarato dal giovane. A finire davanti al giudice sarà probabilmente quest’ultimo. Gli atti infatti sono tornati in procura. Il magistrato dovrà valutare la sua posizione e deciderà se la “nuova versione” dei fatti configura o meno una falsa testimonianza o, addirittura, un favoreggiamento