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SULMONA – Annunciano ricorso alla commissione di garanzia regionale del Pd contro il commissariamento del partito i tre consiglieri dem che non hanno digerito il provvedimento emesso dalla Segreteria regionale e contestano il Segretario provinciale, Francesco Piacente. Il Pd di Sulmona torna nella bufera. Bruno Di Masci, Fabio Ranalli e Antonio Di Rienzo alzano i toni e ritengono ingiusta la decisione ratificata in giornata dal Segretario regionale, Renzo Di Sabatino, che incontreranno nei prossimi giorni nelle more della presentazione del ricorso. “Noi abbiamo messo al corrente il Segretario Piacente riguardo l’appoggio a giunta tecnica. Se Piacente nega vuol dire che mente sapendo di mentire”- tuona il capogruppo Pd, Antonio Di Rienzo mentre l’ex sindaco Bruno Di Masci va su tutte le furie. “E’ fatto di opportunità e di etica, sia chiaro, che il segretario provinciale si astenga dal ricoprire il ruolo di commissario, mentre è in procinto di essere processato per ipotesi di reato come turbativa d’asta, abuso d’ufficio e falso ideologico” ha sottolineato Di Masci. Secondo l’ex sindaco il Segretario provinciale dovrebbe autosospendersi dal partito e non guidare il Pd di Sulmona in qualità di commissario. I tre hanno mostrato anche i verbali delle assemblee e del direttivo Pd che attestano il via libera alla giunta tecnica di salute pubblica. Una dicitura che probabilmente ha creato un problema di comunicazione e ha indotto la segreteria a dimettersi in blocco. Ma i tre consiglieri dem non ci stanno ad abbassare la testa e stanno predispondendo il ricorso mentre il Segretario Sergio Dante non nasconde l’amarezza per lo “sgarbo istituzionale”. “Non sono stato avvisato e né ci è stato notificato nulla”- ha concluso Dante. Una versione diversa da quella rilasciata dalla Segreteria provinciale che sostiene di aver notificato il provvedimento in data 28 marzo.

Andrea D’Aurelio

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