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SULMONA – Non ha digerito le parole del sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, dopo il giro con alcune persone, senza mascherina, nel centro storico cittadino in pieno coprifuoco. Deserto e vuoto. E annuncia le dimissioni dalla Presidenza del Premio Sulmona. Il day after della visita di Sgarbi è tutt’altro che tranquillo in città. Dopo il video sulla sua pagina facebook Sgarbi in una nota consegnata alla stampa annuncia le dimissioni dalla Presidenza onoraria del Premio Sulmona, a pochi giorni dalla cerimonia di premiazione. Proprio l’altro giorno Sgarbi si era recato in città per una registrazione per la manifestazione in questione. Poi il giro in centro, le foto e le polemiche. Pubblichiamo di seguito la nota ufficiale:

“La sequela di falsità, banalità e moralismi da maestrina del sindaco di Sulmona, tale Annamaria Casini, sono l’esempio più eclatante di come ormai questo virus venga utilizzato come strumento di lotta politica e, nel caso di Sulmona, come espediente per ottenere un briciolo di visibilità.
È singolare come il sindaco non sappia che l’obbligo, introdotto dall’ultimo Dpcm, d’indossare le mascherine all’aperto vale ‘a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento…’.
Nello specifico con me ci stavano 2 persone, una peraltro con la mascherina, e l’altra, il pittore Silvio Formichetti, a debita distanza. Erano circa le 21,00 e non c’erano altre persone: il deserto più totale in una città fantasma”.

Aggiunge Sgarbi: “Io non debbo ostentare nulla. Indosso la mascherina nei luoghi chiusi e in quelli all’aperto dove ci sono altre persone; ma da solo, all’aperto, con altre due persone a debita distanza, non ha senso”

Conclude Sgarbi: “Il sindaco dovrebbe indignarsi per cose più serie, come le tangenti milionarie pagate ai spregiudicati mediatori italiani sulle forniture di mascherine all’Italia.
Si vergogni di aver speculato sulla mia visita a Sulmona, alla quale in questi anni ho dedicato tempo e risorse, promuovendone l’immagine e il patrimonio artistico, certamente più e meglio di quanto lei non abbia mai fatto. Già ebbe modo, peraltro, di mostrare la sua inettitudine vanificando le manifestazioni per Ovidio a Sulmona, ben impostate dall’allora commissario anche con la mia collaborazione. Ed è proprio per questa ragione, considerandola una ingrata, ho deciso di dimettermi dalla presidenza del Premio Sulmona. La Casini sarà contenta e da domani potrà promuovere la sua città non per l’arte ma per la desolazione e la tristezza ai quali comportamenti come il suo l’hanno condannata”. (a.d’.a.)

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