
Tardano le notifiche della sentenza alla Repubblica federale tedesca e resta in sospeso la prima tranche dei risarcimenti per i parenti delle vittime dell’eccidio di Pietransieri. A darne notizia è l’avvocato, Lucio Oliveri, uno dei legali che ha curato l’iter giudiziario. “La sentenza che ha quantificato i risarcimenti è ormai divenuta esecutiva ma va notificata ancora alla Germania e dal Ministero devono poi mandarci la comunicazione di avvenuta ricezione dell’atto. Non sappiamo ancora la data di riferimento per compilare i moduli e accedere ai fondi Pnrr messi a disposizione dal governo Italiano. Tuttavia siamo in dirittura d’arrivo”- afferma Olivieri. Agli eredi delle 128 vittime andranno 15 milioni di euro. Al momento i risarcimenti sono stati riconosciuti solo per il Comune di Roccaraso e una parte delle famiglie delle vittime. I giudici della Corte d’Appello avevano quantificato i risarcimenti dopo il via libera della Corte di Cassazione che, a fine novembre, aveva deciso che “le richieste di risarcimento possono essere evase anche in maniera individuale e non per forza collegiale”. Intanto 91 cittadini hanno dato vita al nuovo fronte giudiziario, ritenendo che ci sarebbero “morti di serie b”, esclusi dagli elenchi ufficiali. A curare i nuovi ricorsi sono gli avvocati Aldo Di Ianni e Cristian Ricci. L’eccidio di Pietransieri costò la vita a 128 civili inermi, che il 21 novembre 1943 furono trucidati nel bosco dei Limmari dai soldati nazisti per il sospetto che la popolazione civile sostenesse i partigiani. A Pietransieri morirono 60 donne, 34 bambini con meno di 10 anni e molti anziani. Nel 2017 il Tribunale di Sulmona aveva condannato la Germania al risarcimento di 1 milione e 600 mila euro nei confronti del Comune di Roccaraso e di circa 5 milioni da versare agli eredi delle vittime dell’eccidio. Nella piccola frazione c’è ancora una superstite di quell’orrore, Virgilia Macerelli, che oggi ha 87 anni.