
Dalle parole sono passati ai fatti i parenti delle vittime dell’eccidio di Pietransieri che hanno dato avvio ad una nuova battaglia legale volta ad ottenere il risarcimento della strage nazista anche per i “morti di serie b” che, a detta dei ricorrenti, non compaiono negli elenchi ufficiali. Dopo l’appello lanciato nelle scorse settimane da Aurelio Di Vitto, cittadino di Roccaraso che nell’eccidio aveva perso la madre e la zia, circa 90 persone hanno deciso di unire le forze, dando vita ad un nuovo filone giudiziario. “Solleveremo la questione di legittimità istituzionale, dal momento che il governo ha fissato una data di scadenza entro cui presentare le domande per i risarcimenti”- afferma l’avvocato, Aldo Di Ianni, uno dei legali che sta curando il nuovo fronte giudiziario. Agli eredi delle 128 vittime “riconosciuti” andranno 15 milioni di euro. Al momento i risarcimenti sono stati quantificati solo per il Comune di Roccaraso e una parte delle famiglie delle vittime. I giudici della Corte d’Appello avevano riconosciuto i risarcimenti dopo il via libera della Corte di Cassazione che, a fine novembre, aveva deciso che “le richieste di risarcimento potevano essere evase anche in maniera individuale e non per forza collegiale”.