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SULMONA – Agende piene non solo per l’ospedale di Sulmona ma anche per gli altri nosocomi che ricadono sul perimetro della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Sottoporsi a un ecocolordoppler è diventato impossibile di questi tempi. Prima del prossimo autunno non si trova una data utile. Fra carenze di personale e lunghe liste d’attesa sono gli utenti più deboli, come al solito, a pagarne le spese e a fare con i conti con un sistema sanitario che si scontra con le solite criticità. A segnalare l’ennesimo disservizio sulla rete sociale di facebook è stata la coordinatrice del Tribunale per i diritti del Malato, Catia Puglielli. “A seguito di un improvviso malore un medico di base ha richiesto per il proprio paziente In via breve un ecocolordoppler da effettuarsi nel termine massimo di dieci giorni. Riferisce il paziente che a causa delle agende piene non è stata consentita la prenotazione in nessun nosocomio della Asl 1. Ora mi chiedo cosa dovrebbe fare un paziente malato e anziano e dove dovrebbe andare?”- si chiede la Puglielli. Le lunghe liste d’attesa continuano quindi a sfiduciare gli utenti, soprattutto quelli più deboli, e a balzare alle cronache. Nell’ultimo periodo, oltre all’ecocolordoppler , si sono riscontrate problematiche anche per altre prestazioni sanitarie come le visite endocrinologiche ( a Sulmona erano prenotabili solo le visite di controllo) e per le visite reumatologiche con il blocco delle prenotazioni fino a settembre 2020. Una situazione che va risolta immediatamente. Un ospedale super sicuro è sicuramente un elemento di attrattiva ma l’accesso alle cure è la prima cartina al tornasole per gli utenti.

Andrea D’Aurelio

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