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SULMONA. Il cartello è stato affisso qualche giorno fa e comincia ad incrociare lo sguardo di passanti, clienti affezionati e intere generazioni che in quello spazio sono in qualche modo cresciute. Dopo un quarto di secolo anche l’edicola del ponte Capograssi si avvia a chiudere i battenti o comunque a cambiare pelle e stile. Il suo gestore, Renato Veneziale, è pronto infatti a cedere il testimone, consapevole che è sempre più difficile fare questo mestiere e tenere in vita le edicole. “Si tratta di una scelta legata all’età e alla ciclicità della vita. Con grande rammarico ma tutto passa”- commenta Veneziale, spiegando che dietro quelle riveste ci sono anni di sacrifici, pazienza e sopportazioni. “Ci sono ancora giovani disposti ad andare avanti?”- si chiede Renato che al momento ha messo in vendita l’edicola. Con i chioschi chiusi, spariscono così anche abitudini, tradizioni, forme di comunità. Un fenomeno dovuto a più fattori (primo fra tutti lo spaventoso calo di vendita dei quotidiani cartacei) e diffuso in tutta Italia dove sono rimaste meno di 15mila edicole, con una perdita di oltre 3mila solo nel 2019 che, oggi, dopo il rimbalzo positivo della pandemia, ha ricominciato a registrare abbandoni. Non aiutano le norme, anche se a Sulmona l’amministrazione è venuta incontro agli edicolanti abbassando il canone. Ma è difficile arrestare la lenta agonia
 

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