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SULMONA – Mancano gli scrutatori nei seggi elettorali per il referendum sul taglio dei parlamentari e la commissione è costretta a procedere con un secondo sorteggio. Quello che è avvenuto ieri a Palazzo San Francesco è un vero e proprio precedente storico. La conferma dell’eccezionalità della procedura arriva dagli addetti ai lavori che hanno proceduto alla nomina di venticinque scrutatori con la speranza che si riesca a coprire tutte le sezioni elettorali. Il fuori programma deriva dal boom di rinunce che sono arrivate negli uffici di Palazzo in questi giorni. Circa 87 scrutatori hanno fatto marcia indietro, preferendo restare a casa anziché incassare il modesto compenso dei 104 euro. La posta in gioco d’altronde è alta perchè questa volta c’è di mezzo la salute con la paura del rischio contagio da Covid-19. Si condivide lo stesso ambiente per due giorni con i colleghi, si entra a contatto con gli elettori e niente plexiglas e continue sanificazioni anche se ci sarà un dispenser per l’igienizzazione delle mani e si dovrà rispettare la distanza di un metro al momento della consegna della scheda elettorale. Ma le rinunce sono arrivate a raffica. Il primo sorteggio contava 153 scrutatori tra titolari e supplenti. 87 hanno gettato la spugna per cui la commissione elettorale si è riunita ieri per la seconda volta per procedere con la nomina di altri 25 scrutatori avvenuta, come di consueto, tramite sorteggio. L’elenco dei sorteggiati non è stato pubblicato sui canali ufficiali proprio per via delle numerose rinunce. La nomina è stata quindi notificata ai diretti interessati. Ora c’è da sperare che i sorteggiati dell’ultimo minuto accettino il “pensiero” della dea bandata onde evitare di ricorrere all’ultima spiaggia del reclutamento coatto che è previsto dalla legge. Insomma, per farla breve, non ci sono più gli scrutatori di una volta.

Andrea D’Aurelio

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