SULMONA – La Regione chiede la proroga al Ministero per gli oss in servizio nelle carceri abruzzesi, compresi i quattro in forze nel penitenziario peligno che l’altro giorno hanno ingoiato l’amaro boccone della cessazione del rapporto di lavoro. L’effetto della protesta della Uil avrebbe spinto la Regione ad attivarsi per regolarizzazione la posizione degli operatori socio sanitari e rinnovare i contratti in scadenza dopo lo stop giunto dal Ministero. “Seppur con deplorevole ritardo, la vicenda potrebbe chiudersi con esito positivo”- afferma Mauro Nardella della Uil Pa. Il rischio era quello di bloccare la filiera sanitaria del carcere poichè, con il mancato rinnovo degli oss, non sarebbe più possibile trasportare i prelievi organici presso il laboratorio analisi dell’ospedale di Sulmona, continuare l’attività di fotocopiatura delle cartelle cliniche, effettuare i prelievi di farmaci presso il locale ospedale a farmacia esterna, movimentare detenuti non deambulanti nei vari settori dell’Istituto, supportare nelle loro attività il personale infermieristico, supportare anche il personale di polizia penitenziaria nella predisposizione di diari clinici e certificazioni in vista delle traduzioni. Si sarebbe quindi aperto uno spiraglio dopo la protesta dei giorni scorsi.
