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SULMONA – Un lungo day after pieno di analisi e dissapori e la tensione in casa Pd non si placa. La personalizzazione del voto delle elezioni europee tiene banco con il derby interno vinto dal movimento politico che fa capo all’ex consigliere comunale, Mimmo Di Benedetto, e i dimasciani che rivendicano i voti espressi solo alla lista come pure il raddoppio dei consensi del partito rispetto le ultime consultazioni regionali. E i dimissionari della segreteria cittadina (Carlo Piccone, Teodoro Marini, Pamela della Sabina, Antonella Fiordi) hanno chiesto le dimissioni dal Pd dei tre consiglieri comunali, come annunciato nei giorni scorsi alla Comunità Montana dal consigliere Di Masci. “La parola ha un valore, aspettiamo le dimissioni dal Pd dei 3 consiglieri comunali che invitiamo anche ad un gesto di dignità personale e quindi alle dimissioni da consiglieri comunali”- scrivono i dimissionari che nella loro analisi del voto rimarcano che “il recupero del Pd è stato più netto anche grazie all’importante sostegno dato dagli amici e dalle amiche vicine al movimento ‘Solidali e popolari’ di Mimmo di Benedetto con i quali abbiamo avviato una nuova fase di rinnovamento dell’azione politica del circolo locale che riporterà il centro sinistra al governo cittadino, che riporterà la serietà, il lavoro e la competenza a palazzo Mazara”. Il messaggio dei quattro è forte e chiaro: “la vera grande sfida era quella tra gli europeisti contro i sovranisti e populisti, in città qualcuno ha pensato invece di proporre una sfida di potere con tratti bambineschi lontani dall’importanza del voto continentale, tanto è, il risultato è stato chiaro, Bruno di Masci e i suoi sodali sono stati sonoramente sconfitti, la finta giunta di salute pubblica è stata bocciata, a nulla servono i tentativi di sminuire il risultato da lui inconsciamente cercato con tanta veemenza”.

Andrea D’Aurelio

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