“Non è possibile che la rottura di una pompa lasci per intere giornate i cittadini senz’acqua”. Lo afferma il sindaco di Pettorano sul Gizio, Antonio Carrara, a proposito dell’emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio i piccoli comuni. Carrara chiede un tavolo di confronto con la Regione. Di seguito la nota. “La crisi idrica che stiamo vivendo da alcuni mesi è sicuramente la più grave registrata negli ultimi decenni e ha messo a dura prova la possibilità di approvvigionamento e di garanzia del servizio da parte di Saca.I disagi manifestati da ultimo dalla sindaca Prezza si aggiungono a quelli vissuti da molti comuni e richiamano l’attenzione sulla necessità di interventi strutturali e investimenti che non possono essere affrontati con gli interventi ordinari di SACA. Il sistema di distribuzione dell’acqua potabile del territorio è rimasto pressoché immutato a fronte di situazioni che cambiano e si modificano. I cambiamenti climatici rischiano di mettere sempre più spesso a dura prova sia il sistema di approvvigionamento che di smaltimento ed è quindi necessario avere un piano di adattamento che possa affrontare questa situazione.
La siccità ha messo in evidenza come i piccoli acquedotti comunali non riescono a soddisfare le necessità, ma anche quello principale, che dalle sorgenti del Gizio serve, oltre a Pettorano, Sulmona, Pratola, Roccacasale, Corfinio, Raiano e Vittorito, manifesta criticità che devono essere affrontate. Non è possibile che la rottura di una pompa lasci per intere giornate i cittadini di Pettorano senz’acqua, così come non è possibile non preoccuparsi di trovare soluzioni alternative ad un approvvigionamento che pesa troppo sulle sorgenti del Gizio, rischiando di aggravare ulteriormente la situazione. Nella galleria di captazione, che normalmente garantisce i 400 l/s dell’acquedotto non c’è un filo d’acqua e da mesi l’acqua viene captata e pompata direttamente dalla falda, abbassandone ulteriormente il livello.
La fragilità complessiva del sistema di approvvigionamento e distribuzione è evidente e deve essere affrontato con azioni che ci consentano di prevenire ulteriori situazioni di criticità che non possono essere affrontate al meglio nelle situazioni di emergenza. E’ un terreno di confronto da aprire con la Regione Abruzzo per ammodernare ed efficientare una infrastruttura essenziale per tutti”.