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SULMONA – L’arresto è valido ma l’indagato passa ai domiciliari. E’ quanto ha deciso questa mattina il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Daniele Sodani, al termine dell’udienza di convalida celebrata nel carcere di via Lamaccio per A.D.C., 43 enne di Sulmona, fermato la sera del 30 gennaio dai Carabinieri. Secondo il giudice, che ha accolto l’istanza dell’avvocato Stefano Michelangelo, la custodia cautelare in carcere è troppo afflittiva. Per questo, pur convalidando l’arresto eseguito dai militari su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Sulmona Aura Scarsella, ha alleggerito la misura cautelare, concedendo i domiciliari. Stando al quadro accusatorio, i militari  della compagnia di Sulmona a casa dell’arrestato avevano rinvenuto ben 13 dosi di eroina, tutte accuratamente confezionate in carta alluminio, ulteriore carta alluminio uguale a quella usata per le dosi, tre bilancini di precisione e circa 360 euro in banconote di piccolo taglio, ritenute provento di spaccio. Secondo Procura e Carabinieri la detenzione della sostanza, non era strettamente per uso personale ma per un’evidente attività di spaccio presso il mercato locale. L’indagato, rispondendo al giudice, avrebbe giustificato che la cessione dello stupefacente, a un altro tossicodipendente che avrebbe fatto scattare l’inchiesta, era un acquisto condiviso. E’ arrivata quindi l’ordinanza del Gip Sodani che convalida l’arresto in flagranza di reato ma scarcera A.D.C, applicando la misura cautelare degli arresti domiciliari, meno afflittiva.

Andrea D’Aurelio

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